Claudio era una bella persona, aveva tutte queste caratteristiche e merita d'essere ricordato, se non fosse scomparso prematuramente chissà quante altre sfide ci avrebbe regalato e Saronno avrebbe avuto modo di annoverare nelle file dei suoi illustri sportivi un grande IRON MAN.

Ora entrando nel dibattito sviluppatosi sul nome da dare al nuovo impianto polivalente (anche se nutro dubbi sulla reale polivalenza dell'ex bocciodromo), concordo con chi, sull'onda dell'affetto e della recentissima perdita, vorrebbe che venisse cancellato dal regolamento del concorso la clausola dei 10 anni.
Spiegatemi perchè ad una persona scomparsa uno, sette o tre anni fa non può essere intitolato nulla, mentre ad una comparsa nel 2000 si, che senso ha ?  si misura la data della morte o il senso dei meriti sportivi ?

Ora passiamo ai requisiti necessari, personalmente sono favorevole ad intitolare l'ex bocciodromo a Claudio, ma ...siamo sicuri che sia la cosa giusta ?
Claudio probabilmente preferirebbe una manifestazione, un qualcosa che abbia il senso della sfida, della fatica, dell'impresa.  Voglio pensare alla maratona, o ad una prova "anomala" sui 30 km (accessibile a tutti), Claudio come tutti i faticatori (io per primo, da ex marciatore) preferirebbe una corsa, la gioia di una festa, non un freddo monumento per patiti del calcetto.
Il vuoto che ha lasciato potrà essere colmato dal rumore dei passi, dalle grida dei corridori, dalla voce di uno speaker, ogni anno a venire, anno dopo anno avremo modo di ricordarlo senza retorica, con il nostro impegno.

Spero di essere utile per una serena riflessione.
Un grosso abbraccio a tutti gli amici di Claudio e a tutti quelli che corrono, spero  di aver dato un utile contributo...

Roberto Strada